G1
Dante Alighieri
Dal «libro de la mia memoria» a «questo libello»
Vita nuova cap. I

[Vita nuova, cap. I] 1. In quella parte del libro de la mia memoria dinanzi a la quale poco si potrebbe leggere1, si trova una rubrica2 la quale dice: Incipit vita nova3. 2. Sotto la quale rubrica io trovo scritte le parole4 le quali è mio intendimento d’assemplare in questo libello5; e se non tutte, almeno la loro sentenzia6.




1 In quella parte… leggere: Nelle prime pagine del libro della mia memoria, prima delle quali c’è poco da leggere; cioè tra i più antichi ricordi conservati dalla memoria, qui metaforicamente designata come un «libro».

2 una rubrica: un titolo (dal latino ruber, rosso, colore con cui nell’antica Roma si scrivevano i titoli delle leggi). Si insiste sulla metafora del «libro de la mia memoria», che tornerà più volte nel corso della Vita nuova.

3 Incipit vita nova: Comincia una vita nuova, ossia – come si comprenderà dal successivo capitolo [G2] – rinnovata dall’amore per Beatrice, presentato come un’esperienza di rigenerazione profonda.

4 le parole: i ricordi. Si continua a insistere sulla metafora del «libro».

5 assemplare in questo libello: trascrivere in questo libretto. L’opera letteraria di Dante viene indicata con il diminutivo «libello»; la composizione di esso sembra quasi una trascrizione delle parole segnate nel libro della memoria.

6 e se non… sentenzia: e se non tutte, almeno il loro significato. Il «libello» di Dante non si limiterà dunque a una semplice trascrizione delle parole segnate nel libro della memoria: i ricordi, infatti, verranno sottoposti a un processo di selezione (e per questo non saranno presenti tutti) e di interpretazione a posteriori, che consenta di chiarire il loro significato profondo (sentenzia).



Il brevissimo capitolo iniziale della Vita nuova contiene già alcuni dei nuclei fondamentali dell’opera. Si evidenziano infatti con chiarezza i seguenti elementi:
– la vicenda narrata ha natura autobiografica («In quella parte del libro de la mia memoria…»);
– materia del racconto è il rinnovamento spirituale nell’esistenza di Dante («Incipit vita nova») determinato dall’amore per Beatrice;
– i ricordi di Dante vengono metaforicamente indicati come un testo (il «libro de la mia memoria»); parte da qui un sistema di metafore (la «rubrica» posta nelle prime pagine; le «parole» che il narratore intende «assemplare»), tutte semanticamente connesse con quella del libro;
– l’opera che Dante si accinge a scrivere sarà a sua volta un libro («libello»), che dovrà operare una selezione tra i materiali del libro della memoria e fornirne una interpretazione («sentenzia»).
Quest’ultima osservazione consente di precisare che l’autobiografismo, nell’opera di Dante (come del resto in tutta la letteratura medievale), non può mai essere inteso come immediata trascrizione di un’esperienza soggettiva: se, in linea di massima, si può riconoscere che al fondo della Vita nuova possa esserci una vicenda realmente vissuta, occorre tener presente che tale vicenda individuale viene nell’opera costantemente interpretata alla luce di un significato simbolico universale, degno di essere comunicato a tutti gli uomini.




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